Miglioramento dell’accesso venoso in popolazioni emofiliche deboli.
I bambini emofilici in trattamento con intensi regimi terapeutici, quali la profilassi o l’ITI, necessitano con elevata frequenza di manovre di venopuntura. La determinazione del punto di accesso intravenoso per un prelievo di sangue o un trattamento può risultare difficile anche in mani esperte, soprattutto nei pazienti in cui tali manovre sono frequenti e pertanto con vene che possono risentire della frequenza di utilizzo. Nei soggetti con MEC un accesso venoso buono e velocemente ottenibile è fondamentale per i trattamenti d’urgenza. Queste manovre inoltre sono maggiormente stressanti per i bambini. Diversi fattori contribuiscono a questo stato di stress, bambino non collaborante, dolore alla venopuntura, l’ambiente ospedaliero. La reperibilità di un accesso venoso nel anziano emofilico può risultare un momento critico per altre patologie correlate alla emofilia, ad esempio in soggetti che devono sottoporsi a trattamenti chemioterapici. Altro momento critico rimane senza ombra di dubbio l’approccio alla auto infusione, sia da parte del paziente stesso, che da parte dei familiari.
Da non sottovalutare infine, le conseguenze di una tecnica di venopuntura errata, che può determinare la rottura di vasi con conseguente formazione di ematomi locali.
Per facilitare l’accesso venoso, sul mercato sono disponibili dispositivi portatili per l’illuminazione e l’individuazione delle vene di un paziente. Questa metodica si avvale di fasci di luce con frequenza vicina a quella dei raggi infrarossi. La luce emessa dal dispositivo viene assorbita dalla emoglobina presente nei vasi sanguigni superficiali, e riflessa nei tessuti circostanti. I vasi superficiali si evidenziano quindi direttamente sulla cute. Il visualizzatore ha la caratteristica di non riscaldare la cute del paziente, di non emettere radiazioni e di non dover essere posizionato a contatto con la cute. L’utilizzo di questi dispositivi potrebbe facilitare l’accesso venoso in tutte quelle popolazioni particolarmente esposte a procedure di venopuntura.
Il progetto prevede il coinvolgimento del Centro Regionale per la diagnosi e la cura delle MEC. e si articola in :
Acquisto di due strumenti portatili atti al rilevamento delle vene
Istruzione del personale destinato all’utilizzo dei dispositivi sui pazienti
Utilizzo degli strumenti
Produzione di materiale informativo/divulgativo per le famiglie e i pazienti